Questo articolo è stato inviato da Giulia Campanale e Margherita Martino della classe 5C del Liceo Classico “F. De Sanctis” di Trani, a conclusione del progetto Cercavano la verità (leggi)

Giulia Campanale e Margherita Martino

di Giulia Campanale e Margherita Martino – Il 9 maggio del 2022 la nostra classe ha avuto il piacere di incontrare e ascoltare gli interventi di Raffaella della Morte,  giornalista collaboratrice di “Ossigeno per l’informazione”, Gianmario Siani, presidente dell’associazione “Giancarlo Siani”, e il giornalista Vincenzo Arena, autore del libro “Per sempre tuo, Cirano”. L’incontro ha permesso di riflettere su quanto il fenomeno mafioso ci riguardi da vicino e ci ha fatto comprendere l’importanza di “schierarsi” sempre dalla parte della giustizia. Durante il confronto con i relatori, la classe ha presentato i progetti realizzati nel corso dell’anno scolastico. In particolare, i prodotti sono stati un tik tok, un post Facebook e una locandina, tutti progetti realizzati con l’intento di far conoscere storie come quella di Giancarlo Siani e Peppino Impastato ad un target giovanile.

In seguito ad un nostro intervento circa il coraggio dimostrato da Siani nell’aver “dato la vita” per una giusta causa, il relatore Gianmario Siani ha risposto dicendoci che Giancarlo era solo un ragazzo di 26 anni, che non voleva di certo dare la sua vita per la mafia. Giancarlo stava solo facendo ciò che amava, il giornalista. Gianmario Siani ha inoltre aggiunto che se tutti gli altri giornalisti avessero fatto bene il loro lavoro di denuncia così come aveva fatto Giancarlo, probabilmente adesso il giovane giornalista sarebbe ancora qui tra noi.

Grazie all’incontro abbiamo compreso che per combattere criminalità e ingiustizie non serve essere gli eroi καλόι καί αγαθόι (kalòi kài agathòi), belli e valorosi, dell’antica Grecia. Ciascuno di noi, nel suo piccolo, può e deve combattere la mafia e sta soprattutto a noi giovani imparare dagli errori commessi dalle vecchie generazioni e non avere mai paura di denunciare ciò che di ingiusto accade intorno a noi. Noi giovani siamo “il sale della terra” ed incontri come quello a cui abbiamo partecipato sono fondamentali per farci venire a conoscenza di storie di uomini e donne che non sono “eroi”, ma “esempi di vita” che devono farci riflettere su quanto sia importante il contributo di ciascuno per sconfiggere la mafia.

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