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Miran Hrovatin

Miran Hrovatin

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CHI ERA

Miran Hrovatin, 45 anni, nato a Trieste, faceva parte della comunità italiana di lingua slovena. Era un fotografo e cineoperatore che lavorò per l’agenzia TruiVideoest di Trieste, per poi essere assunto alla Rai. Per lui, come per Ilaria, il giornalismo era una missione. Inizia la sua carriera di operatore di guerra lavorando a lungo nei Balcani. Partecipa alla missione in Somalia, come operatore del Tg3, con l’idea di filmare il ritiro delle truppe Onu. A Ilaria e Miran il 15-11-2007 è stata conferita la medaglia d’oro al merito civile.

(da Giornata della Memoria dei giornalisti uccisi da mafia e terrorismo, Roma, 2008)

LEGGI LA SUA STORIA

  • Biografia di Miran Hrovatin
    tratta dalla raccolta a cura di Marcello Ugolino per il libro Giornata della Memoria dei Giornalisti uccisi da mafie e terrorismo, Roma, 2008

LA RICERCA DEI RESPONSABILI

(Aggiornamento di Raffaella Della Morte e Marta Ramadori, 3 maggio 2020)

  • 1994 – Le salme di Ilaria e Miran tornarono in Italia il 22 marzo 1994. Per Ilaria a Roma si celebrarono funerali di Stato. Al momento della sepoltura non era ancora stata aperta un’inchiesta. A Trieste, sul corpo di Miran, viene effettuata l’autopsia; a Roma, quando la Procura avvia l’inchiesta, sul corpo di Ilaria viene effettuato solo un esame medico. esterno.
  • 1996 – La prima autopsia verrà fatta nel maggio del 1996, quando viene riesumata la salma. Nel frattempo, scrivono sul sito ilariaalpi.it, “spariscono alcune delle cassette video girate da Miran Hrovatin e i taccuini con gli appunti di Ilaria Alpi. A Roma arrivano solo due bloc notes ancora intonsi e i bagagli giungono con i sigilli violati. L’ambasciatore sottrae il foglio protocollo che era nel taschino della camicia di Ilaria con appuntati dei numeri telefonici”. Il padre di Ilaria, Giorgio, comincia a parlare di “esecuzione” e ricorda che poco prima di morire la figlia aveva intervistato il sultano di Bosaso, Abdullahi Mussa Bogor, e preso appunti su un taccuino che è scomparso. Nel 1996 il sultano viene iscritto nel registro degli indagati ma la sua posizione sarà poi archiviata.
  • 1998 – Due anni dopo viene arrestato per concorso in duplice omicidio volontario, il cittadino somalo Omar Hashi Hassan, indicato quale componente del commando.
  • 1999 – Alla fine del processo, nel luglio del 1999, Hassan viene assolto dalla Corte d’Assise di Roma “per non aver commesso il fatto”. Il pm aveva chiesto la condanna all’ergastolo.
  • 2000 – L’anno successivo la Corte d’Assise d’Appello ribalta la sentenza di primo grado e condanna Hassan al carcere a vita. Per il somalo scattano in aula le manette. I genitori di Ilaria criticano la sentenza: vogliamo i veri colpevoli e i mandanti, dicono.
  • 2001 – Nel 2001 la prima sezione penale della Cassazione conferma la condanna per omicidio volontario ma annulla la sentenza “limitatamente all’aggravante della premeditazione e al diniego delle circostanze attenuanti generiche”.
  • 2002 – Nel 2002 comincia il processo d’appello bis, al termine del quale Hassan verrà condannato a 26 anni di carcere. Per lui si ipotizza un concorso con ignoti, tanto da aprire un’inchiesta stralcio.
  • 2003 – Viene istituita la Commissione parlamentare d’inchiesta, presieduta dall’avvocato Carlo Taormina.
  • 2006 – Nel febbraio del 2006 la Commissione termina i lavori senza giungere a conclusioni condivise da tutti i componenti. Vengono depositate tre relazioni, una di maggioranza e due di minoranza. Ufficialmente la Commissione si schiera per l’ipotesi di un tentativo di rapina o di rapimento “conclusosi accidentalmente con la morte delle vittime”. La versione alternativa invece ipotizza che Ilaria Alpi avesse scoperto un traffico di armi e di rifiuti tossici illegali nel quale erano coinvolti anche l’esercito e altre istituzioni italiane. Nell’estate dello stesso anno i genitori di Ilaria, Giorgio e Luciana, sono ricevuti da Romano Prodi, presidente del Consiglio, e da Fausto Bertinotti, presidente della Camera.
  • 2007 – La Procura di Roma chiede l’archiviazione dell’inchiesta stralcio aperta nel 2002, dopo la condanna di Hassan.
  • 2010 – Bocciata la richiesta di archiviazione. Il Gip ritiene che quello di Alpi e Hrovatin “fu un omicidio su commissione, con l’intento di far tacere i due reporter ed evitare che le loro scoperte sui traffici di armi e rifiuti venissero rese note”. Intanto, nello stesso anno, parte il processo contro Ali Ahnmed detto Gelle, il principale accusatore di Hassan. L’ipotesi di accusa è calunnia al fine di sviare le indagini.
  • 2014 – Intanto vengono desecretati gli atti delle Commissioni d’inchiesta sui rifiuti e sul caso Alpi. La richiesta era stata avanzata l’anno precedente. La Presidente della Camera è Laura Boldrini.
  • 2015 – Gelle, nel frattempo fuggito all’estero, ritratterà e dirà di aver mentito su Hassan.
  • 2016 – La Corte d’appello di Perugia riapre il processo per Hassan. D’accordo anche il procuratore generale e le parti civili, la Rai e la madre di Ilaria Alpi, che prima dell’udienza abbraccia Hassan. Nell’ottobre dello stesso anno Hassan viene assolto dopo aver scontato 17 anni.
  • 2017 – Di recente, nel luglio 2017, la Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta sostenendo l’impossibilità di risalire al movente e agli autori degli omicidi e di non avere nessuna prova di presunti depistaggi. Proprio dopo la richiesta della Procura, quando le sue condizioni fisiche erano già provate, la madre di Ilaria dichiarerà di doversi “arrendere all’incapacità della giustizia”. Nel giugno del 2018 mamma Luciana si è addormentata per sempre senza avere giustizia per sua figlia e Miran.
  • 2019 – A ottobre 2019 il gip di Roma Andrea Fanelli rigetta la richiesta di archiviazione e dispone nuove indagini. Il movimento #noinonarchiviamo, composto da FNSI, Sindacato giornalisti Rai, Libera, Legambiente, TG3 e dalla Fondazione Ilaria Alpi nella figura di Mariangela Gritta Grainer, ha fatto un appello alle istituzioni affinché dispongano la desecretazione degli atti ancora riservati e si oppongano all’archiviazione del caso.
  • 2020 – Nel ricordare il 26esimo anniversario della morte di Ilaria e Miran, il Presidente della Camera, Roberto Fico ha affermato che i sospetti, i depistaggi, gli errori e le omissioni nelle indagini sono ancora troppi e che “la Camera dei deputati ha avviato da tempo le procedure di declassificazione di documenti formati ed acquisiti dalla Commissione d’inchiesta. Sull’Archivio digitale “Ilaria Alpi e Miran Hrovatin” – pubblicato sul sito dell’istituzione – sono stati resi accessibili direttamente sia i documenti già in origine liberamente consultabili sia quelli sinora declassificati per iniziativa della Presidenza della Camera.

RICONOSCIMENTI

  • La Fondazione Marco Lucchetta, nata a Trieste per ricordare il sacrificio di Marco Lucchetta, Dario D’Angelo e Alessandro Ota, è intitolata anche a Miran Hrovatin
  • A Hrovatin, con Marco Luchetta, Alessandro Ota e Dario D’Angelo è stato dedicato un giardino comunale a Trieste.
  • Il nome di Hrovatin è inserito nel memoriale della Normandia, A Bayeux dedicato ai reporter caduti per il loro lavoro, realizzato su iniziativa del Comune e di Reporters sans Frontieres, in un giardino della periferia dove si alternano le lapidi divise per anno su cui sono incisi i nomi dei giornalisti.
  • Il suo nome è inserito anche nel Journalist Memorial del Newseum di Washington che contiene i volti e i nomi dei giornalisti uccisi mentre svolgevano il loro lavoro.
  • Presso la Casa del Jazz di Roma, Hrovatin è ricordato nella Lapide delle vittime innocenti delle mafie apposta all’ingresso e nel Pannello della Memoria di Ossigeno per l’Informazione.

LIBRI E DOCUMENTI

  • Passione Reporter, di Daniele Biacchessi.
  • Giorgio e Luciana Alpi, Mariangela Gritta Grainer, Maurizio Torrealta, L’esecuzione: inchiesta sull’uccisione di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, Milano, Kaos, 1999.
  • Roberto Scardova, Carte false. L’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Quindici anni senza verità, 2009.
  • Luigi Grimaldi e Luciano Scalettari, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Depistaggi e verità nascoste a 25 anni dalla morte, 2019, Raund Robin.

PHOTO GALLERY

Milan Hrovatin e Ilaria Alpi ©Raffaele Ciriello
Milan Hrovatin e Ilaria Alpi ©Raffaele Ciriello

SU OSSIGENO

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SUL WEB

Fondazione Lucchetta D’Angelo Ota Hrovatin

Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin

Archivio digitale della Camera Ilaria Alpi e Miran Hrovatin

Wikipedia – Miaran Hrovatin

Wikipedia – Ilaria Alpi

FOCUS ANSA

Magazine “Erano giornalisti e sono morti per la verità e i lettori”

Podcast “Sono morti per la verità”

FILM, VIDEO, DOCUMENTARI

Il film Ilaria Alpi – Il più crudele dei giorni di Ferdinando Vicentini Orgnani ripercorre questa tragedia.

Saluti da Miran, Videoest, documentario biografico, 2014, regia di G.Penco.

Nel 2007 debutta il monologo di teatro civile La vacanza sul caso Alpi-Hrovatin, scritto e interpretato da Marina Senesi con la collaborazione di Sabrina Giannini, giornalista di Report.

Il personaggio di Miran Hrovatin è co-protagonista nel film d’animazione Somalia94 – Il caso Ilaria Alpi di Marco Giolo, distribuito il 29 marzo 2017 da Dynit.

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